L’olio BlizzBlog

— Questa voce la riconosco! Tu sei Pinocchio!…
— Preciso: e tu?
— Io sono il Tonno, il tuo compagno di prigionia in corpo al Pesce-cane.
— E come hai fatto a scappare?
— Ho imitato il tuo esempio. Tu sei quello che mi hai insegnato la strada, e dopo te, sono fuggito anch’io.

(C. Collodi, “Le avventure di Pinocchio”)

L'olio di BlizzBlog - Lise TalamiPartire ancora da Pinocchio, sì, ma per arrivare a Edgar. J. Tuna, etologo e romanziere di successo.
Per arrivare a ventidue minuti di vomito, olio che spri(t)za via travolgendo almeno quindici persone, il transatlantico “LE MAGNIFIC” si era ristretto, mentre le scarpe si allungavano: tutto si concluse a 3027 km da Londra in seguito a cause misteriose.
Herbert West è ancora lì che c’indaga sopra.

Mi è arrivato stamattina in un pacchettino “L’olio di BlizzBlog”, testi di Alessandro Lise – disegni di Talami, felicemente rilegato con un elastico e un bastoncino, graphic novel “storta” e riavvolta, pubblicata da La Tarantola Edizioni e tirata in un centinaio di copie che fareste bene a procurarvi in qualche modo.

Grazie di cuore, Ale: sarò monocorde, ma lo sai che sono contento che tu scriva.

[Update]
e poi – sorpresa su sorpresa – arriverà la colonna sonora!

Maggio, mese di barcamp

Sarà così questo maggio caldo-freddo che è già srotolato sulla sua metà: un mese di barcamp.
In attesa di finire il report emotivo sul LitCamp (tra poco metto online la seconda parte) mi piace proprio dirvi che sabato 19 (tra due giorni) a Firenze alla Fortezza Da basso si terrà inCamp, barcamp organzzato all’interno di TerraFutura da Intoscana.it.

Sostenibilità ambientale, econimica e sociale i suoi topic: fiorentini e non, visitate il wiki per saperne di più. E poi partiamo!

Ti ricordi al Litcamp? #1

Quando io e Monia si lascia l’A21 e ci si indirizza su corso Unità d’Italia sono le undici di notte di venerdì sera: in macchina c’han fatto compagnia tre capitoli dell’Italia spensierata e l’intervista fahrenaitica di Sinibaldi al Giovanni Lindo in odor di santità. A parte un incidente che c’ha bloccato per quasi un’ora dalle parti Reggio Emilia (dove sapete che c’è quel ponte a metà tra Blade Runner e Appuntamento a Belleville) s’arriva a Turin abbastanza tranquillamente: fratell’arseni’ ci viene a prendere vicino al monumentone ai caduti di Crimea, trecento metri dopo un ristorante cinese sfiorato dal traffico notturno che mi fa sentire ancora più punk agricolo di quanto in realtà dichiari ogni due-tre mesi. E c’ha i capelli più corti il bravuomo nostro e la sigaretta girata di Golden Virginia col filtro che una volta gli scivola via (ah, la gentle art of rolling che s’incammina verso la fase 2.0 grazie ai tips&tricks di Pablo, fumatore di tabacco Pueblo). Si risale subito in macchina e s’arriva che è quasi mezzanotte a un caffé dove fuori c’è una pipinara di persone, accaldate, felici e sbevazzanti tra cui passano Casacci dei Subsonica, Mao e la figlia di Fernandel. Ma chi c’interessa a noi adesso è il poeta 3.0, voce e costrutto di radio catrame19, uno che veramente, ragazzi, uno che “Montale se lo incula quando vuole” e che risponde al nome di Guido Catalano: lui ci spunta davanti aggirando la siepe di vasi che delimitano il dehors (a Torino si chiamano proprio così) e è un piacere abbracciarlo e sentirlo parlare live: gli si dà subito una copia del Pinokkiaccio, ci si sorprende dei miei capelli che non dovevano esserci e ci si mette d’accordo per la mattina seguente per ritrovarsi presto nelle sale del palazzo Graneri della Roccia, in via Bogino.

arsenio bravuomo - radio catrame19 Puntualissimi o quasi, alle otto e quaranta siamo lì con Toni che abbiamo caricato per strada insieme ai suoi fidi portatili: si portano le robe dentro (bottiglie d’acqua, bartolo, un iMac novissimo, il mixer, coppinesco e cavi e cavetti per la diretta radiofonica) grazie anche all’aiuto di e.l.e.n.a., sorriso mattutino e agilità di parole a e scrittura che non cederà nemmeno il giorno dopo tra gli stand del Lingotto e che conosco dieci minuti dopo quando vado a ritirare il mio badge e il moleskine, bei regali preparati dagl’organizzatori per tutti i campers.
Rientro nella sala 1 per godermi l’arrivo di herr Effe: mi allungo sulla punta delle mie sciancate clark per salutarlo e complimentarmi meglio e da subito per l’organizzazione e la gentilezza con cui ha curato, ‘nsieme all’arseniaccio nostro e al quasi ubiquo Vittorio Pasteris, tutto l’ambaradà di questo barcàmpo che sta per principare.
E ‘nfatti ci siamo quasi: mi metto a twitterare un po’, poi arriva Guido e si fa un post preparatorio per la diretta di catrame 19; la nicotina reclama e si va a fumare una sigaretta sul terrazzo della sala del pianoforte dove s’incontrano Sonetti (che non fuma ma che un geniaccio della metrica) e Elena di Delymyth (che fuma e riporta ciò che accade multimedialmente e in tempo reale che è uno spettacolo)
Enz’, che per chi ancora non lo sa è il tecnico del suono di radio catrame19, si nasconde tra gli stucchi e gl’affreschi degl’alti soffitti e manda messaggi cifrati al bravuomo in consolle: è il segnale consueto (una sorta di Aldo dice 26×1 in tempi di pace) e significa che parte la diretta del Litcamp.
Ma per questo ci vuole un post (o anche due) a sé.
Tra pochino, neh.

¡Toscana Fonera!

Quando poi succedono queste significative cose qui, io son contento della regione dove son nato e scomodo pure Dante, suo primo inconsapevole copy:

“E come quei ch’adopera ed estima,
che sempre par che ‘nnanzi si proveggia”
*
(Inferno, XXIV 25-26)

Social routing, ovvìa!

* “e come colui che opera e, mentre agisce, riflette sul da farsi, così che mostra sempre di provvedere in anticipo a ciò che deve poi fare..”

Il 25^ SAPO!!

Prendi un alito e prova a cancellare queste parole.
Se non ce la fai prendi un’auto e scappa: conoscerai gente nuova, troverai un altro lavoro e.

Yeah, vaffunculo, anche.

Progetti anfibi: Vibrisselibri

Vibrisselibri.netMi piace il meccanismo su cui si basa il progetto web-editoriale di Vibrisselibri, una realtà “anfibia” che si muove, con fluidità di link, nel magnifico pelago del web, ma capace d’interrarsi temporaneamente sulla cartaferma per sbarcare eventuali navigatori e riprendere subito dopo la via degli url.
Asciugandoci dalla metafora e citando il più chiaro “chi siamo” del sito ufficiale: “Vibrisselibri è un’associazione che ha lo scopo di pubblicare in rete opere letterarie e saggistiche e di promuoverne successivamente la pubblicazione in carta.”

In tempi (non ancora) da “ultima copia del New York Times” mi pare un’ottima strategia per rendere i due mezzi (carta e web) complementari e non l’un contro l’altro armati; e poi mi piace la frase di Giulio Mozzi – che è l’ideatore dell’impresa, aiutato da 100 volontari – che dice in un’intervista: “Io sono l’esatto contrario di un imprenditore: mi piace avere una buona idea e trovare qualcuno che ci stia. Non guardo al profitto, il profitto è un limite”.
Diavolo d’un democristé che parla come un trasversalista.

Di questo progetto di editoria online e delle prime due opere pubblicate – “Una tragedia negata” * di Demetrio Paolin e “L’organigramma” di Andrea Comotti – si parlerà a Torino mercoledi 7 febbraio prossimo: appuntamento alle 18.30 al Circolo dei lettori con gli interventi di Giulio Mozzi, Demetrio Paolin, Luca Rastello * Marco Revelli.

* di “Una tragedia negata – Il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana” di Demetrio Paolin e di “Piove all’insù” di Luca Rastello se ne riparlerà a breve anche da queste parti quando sarà definitivamente assemblato quell’ammasso di schegge sonore il cui titolo provvisorio è “Il furto e il dono”.