Che bordi? Un gruppo ai tempi di WhatsApp

Questo, come si diceva una volta, è un post di servizio. Perché serve a far conoscere a sette amici – di quelli che ci si conosce da prima del web e però si abita a qualche centinaio di chilometri di distanza – le regole di un gruppo Whatsapp creato un giorno fa e sul quale si trovano a agire otto persone che usano i social e la comunicazione instantanea con frequenza e attaccamento molto diversi. Per ovviare a queste differenze di approccio, sia alla tecnologia sia al modo di usarla, ho pensato di provare a darci qualche regola comune, ingabbiando la sincronicità di WhatsApp con i tempi più programmati e lenti – più 1.0 – di una mailing list.
È un esperimento, non ha pretese di fare da modello a nulla, serve solo se ci fa stare meglio e non ci assilla e compulsa la vita.


Cari bordoni, ossia persone del gruppo Whatsapp detto “Che bordi?”,

se vogliamo e crediamo che questo gruppo rimanga in vita e sia più utile che dannoso per le nostre sfrigolanti esistenze, proviamo a darci poche regole di base da sperimentare da subito e senza troppo sbattimento.

Quelle che propongo io sono queste:

1) il gruppo non è sempre attivo: ci sono dei giorni di silenzio in cui non si può può postare nulla.
I giorni in cui si può postare sul gruppo sono: lunedì, mercoledì e venerdì. Mercoledì tutto il giorno, lunedì e venerdì solo dopo il tiggì (dopo le ore 21 fino alla mattina)

2) si può derogare alla regola precedente e postare nei giorni di silenzio solo in casi assolutamente eccezionali, tipo che vi sta bruciando la casa o che siete circondati da una decina di cani randagi affamati o che vi hanno rubato la macchina mentre eravate a pisciare all’autogrill.

3) ci sono alcuni argomenti consigliati che sono: musica, cinema, libri e vita privata, nel rispetto delle singole privacy e senza spettegolà.
La tolleranza nei confronti di discorsi tangenti o involontariamente fuori argomento sarà all’inizio media. Dopo un paio di volte, la persona che continui a parlare volontariamente di tutt’altro, potrà ricevere da qualsiasi altra persona il messaggio “HRIC”, alias: “Hai Rotto Il Cazzo”.
Se la persona continua a parlare di argomenti diversi, non ci sono né punizioni corporali, né multe, né espulsioni. Solo la consapevolezza, sua e degli altri, che Hai Rotto Il Cazzo tante volte. E non è una bella cosa da sapere o far sapere.

4) sono ammessi post di link a articoli e pagine web, sempre spiegando brevemente di che cosa si tratta. Non si possono postare video o messaggi vocali a meno che non vi troviate in una delle situazioni ipotizzate nella regola 2.
Per le foto e le immagini si consiglia di non eccedere e di postarle sempre a corredo di uno degli argomenti consigliati.

5) il numero dei partecipanti al gruppo non potrà mai essere superiore a 8 e non sarà mai pubblico. Si può uscire e chiedere di rientrare nel gruppo in qualsiasi momento.

Se vi sta bene e o se avete delle modifiche o delle richieste da fare, fatelo entro le prossime 12 ore. Passato questo tempo, se il gruppo sarà ancora in vita, scattano le regole e possiamo risentirci solo lunedì, sempre dopo il tiggì.
Sennò sarà stato il gruppo Whatsapp più breve della storia. Un numero zero, e poi il nulla. Punk anche da vecchi.