Di che legno sei fatto?
In quell’uomo dall’andatura caracollante, che gli si avvicinava zoppicando, il burattino vide solo e semplicemente un essere diverso da un pesce o da un mollusco, qualcuno con cui poter scambiare quattro parole, un poveretto con il quale condividere la sventura della prigionia e insieme al quale – chissà – provare l’evasione.
Un cicatrice avuta a quarant’anni che segna il corpo in vertcale come un’ordinata orientata verso l’inferno, quel passo in levare: ritrovarselo così davanti, questo nonno di Kurz che è stato sia all’università sia fra i cannibali. Un burattino che altro può fare se non presentarsi?
Merito di Sir Squonk quando s’incrociano i destini del capitano del Pequod con le piccole speranze di Pinocchio: arpioni in pancia e tu: “Di che legno sei fatto?”
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