Molly suona ancora in una band
Mi è capitato di scriverlo ieri nella chat che accompagnava l’Aristocratic DJ set, impeccabilmente condotto il giovedì da Marco De Annuntiis.
So che questa cosa della cover italiana di Obladì Obladà a opera dei Ribelli – quelli della per me bellissima “Pugni chiusi” – è davvero piccola, una minuzia rispetto ai tempi grami che stiamo attraversando, ma me la portavo dentro come una mini scheggia da almeno cinque anni. Era ora di scriverla.
Cinque anni fa mio figlio ebbe in regalo un libro con un un cd-audio di Obladì Obladà. Pensavamo fosse la versione originale dei Beatles. Invece per qualche mese sul lettore cd, accanto alla musica che ascoltavamo io e mia moglie, girarono a turno “Nella vecchia fattoria” nella versione del Quartetto Cetra e “Obladì Obladà”, cover italiana.
Ascolta una volta, ascolta due volte, ascolta tre volte, il testo mi fa venire un dubbio che mi fa cercare quello originale dei Beatles. Così scopro che nella versione dei Ribelli:
“Gianni fa le pizze e i toast al Superbar,
Lilly canta al night del Ragno Blu
mentre in inglese:
Desmond has a barrow in the marketplace
Molly is the singer in a band
In UK Desmond ha una bancarella al mercato e Molly è la cantante di una band mentre in Italia Gianni lavora in un bar e Lilly canta in un night. All’inizio sembrerebbero tutti tipi working class.
La cosa più retriva e familista della cover, senza farvi l’esegesi dell’intero pezzo, è che nella versione italiana i due si fanno un casa, fanno un figlio, Gianni continua a lavorare al bar e Lilly lo aspetta a casa tutta contenta e le basta così.
Gianni fa le pizze ancora al Superbar
Lilly col bambino sta a aspettar
Lui ritorna a casa alle otto e tre
Nessuno piu’ felice a questo mondo c’è
Anche la coppia inglese si è fatta una casa – in a couple of years (!) – ma in una prima strofa, Desmond continua a lavorare felice al mercato, i due figli gli dànno una mano e Molly sta a casa continuando a fare la cantante in una band. In una seconda strofa è Molly che lavora felice al mercato con i figli che l’aiutano e con Desmond che sta a casa a farsi bello. Ma la sera Molly è ancora la cantante del gruppo. Non sta a casa a aspettare Desmond.
Happy ever after in the market place
Desmond lets the children lend a hand
Molly stays at home and does her pretty face
And in the evening she still sings it with the band
Happy ever after in the market place
Molly lets the children lend a hand
Desmond stays at home and does his pretty face
And in the evening she’s a singer with the band
Nella versione italiana questa differenza minima tra le due strofe non si trova, c’è invece questa parte che il testo di McCartney e Lennon non contempla:
Obladì obladà è la vita
La la vita è tutta qua.
La casa si fa, lui la fa per lei, per lui.
Il bambino verrà, lei lo fa per lui
Per fare felice lui.
E insomma, erano cinque anni che lo volevo scrivere, grazie a Marco De Annuntiis per avermi dato lo spunto: quando ha rammentato la versione edulcorata che è “L’isola di Wight” rispetto all’originale francese “Wight is Wight” il ricordo mi è salito su. Come i pepentoni o un trip. O un aperitivo al uischi.
Update:
Già che siamo in tema, suggerisco in appendice anche un confronto fra “A well respected man” dei Kinks e la versione in italiano dei Pops.
– Marco De Annuntiis, dai commenti di Facebook