Movimento salutare

No alla 133!

C’è chi dice che sono giovani e devono fare così, chi dice che sono manovrati, chi che sono pochi, chi che non sanno cosa vogliono, chi li chiama  facinorosi, chi non li capisce e chi dice che non dureranno.

Poi c’è chi invece è di molto contento per quello che stanno facendo e sta dalla loro parte: io, per esempio.

Come (e con) gli studenti e i docenti/ricercatori precari:
noi non pagheremo la vostra crisi!

Battmann’

Battmann' | Marziano-Perrotta | 2008Comincia a tenere una certa età, quel tempo in cui si capisce di star iettando sord’ e salute e alla fine anche Battmann si rompe il cazzo.

Sempre in mezzo alla strada a rischiare mazzate e cazziatoni, sfanculato dal Joker annanz’o bar, inseguito dai cani, assordato da Taty(ies) dall’alito infanticida, accoppiato a un Robin acido e pulitino come una fidanzata che non gliene lascia passare una, umiliato da tecnici dei serramenti e cugini programmatori: c’è da uscire pazzo.

E Battmann divenne Battmazz;
ma qui saremmo già alle quattro tavole conclusive, quelle col testo pronto (e già rimato) per farci una canzone sopra, mentre la griglia dell’ultima pagina si fa irregolare e i baloon ci esplodono sopra in liberatorio crescendo: “‘ngulo ‘a maronn’ ‘ro patanazz / me magn’ ‘o cazz / scassat’o cazz’ / pecché so’ pazz’ / BATMAZZ”

Per godere di più e dal principio, c’è da tornare alla prima pagina e imboccare il ponte che porta a Mercatello City: nella bat-mobile inchiodata nel traffico strombazzante che arriva sgommando a casa di Robin; e ascoltare la prima battuta dell’uomo pipistrello: “E signo’… però, ‘na cos’e iuorn’… ‘cca nun è che ca stamm’ pazziann’…”.

Da lì in poi seguite il tutto con godimento e sogghigno perché “Battmann” è opera altamente genuina: i testi del faraonico Gianfranco Marziano e i disegni dell’indomito Mario Perrotta liberano il super eroe dalle incombenze enormi che Frenchemillér gl’aveva fatto gravare sulle spalle quando, dopo una popo’ di guerra nucleare, lo aveva addirittura relegato a addestrare giovani in grado di costruire una società migliore: era il 1986, c’era Reagan e nel giro di manco una trentina d’anni tutto sarebbe andato a puttane.
Sventurata la terra che ha bisogno di super eroi: “perché m’at’ già rutt’ 3/4 ‘e cazz’ “.

(se poi ancora non l’aveste capito questo libro ve lo dovreste proprio comprare; e siccome la prima tiratura è già andata esaurita fate sapere agli autori che ne vorreste altre –  onde renderli ricchi, famosi e paparacchioni, sfrucuglion’, sarchiapon’, babbaccioo’, zundrulooooo’…!)

(e grazie per il bat-biglietto, Perro’)

Erano anni

Pisa, Piazza dei Cavalieri | 8 ottobre 2008

Erano anni che a Pisa non si vedeva piazza dei Cavalieri piena così per un’assemblea di studenti;
l’ultima che ricordo io è del 1990 – c’era la Pantera, la legge Ruberti e il pentapartito (!), il muro di Berlino era andato giù da appena un paio di mesi e tutti avevano ancora in mente il rivoltoso sconosciuto di fronte ai carri armati a Piazza Tian’anmen.

Quasi vent’anni dopo è sempre un bel vedere: NO! alla 133

Hai paura dell’odio?

ParlaComeScrivi | su radio catrame19

S’incigna mercoledi prossimo la terza stagione web radiofonica di ParlaComeScrivi;
riparte il vagonaccio con dentro il sottoscritto, Liv e il sociologo Calzolai (e il fido fonico Enz’) che, nel rispetto e godimento della freeform radio, proverà a funzionare come spazio (in movimento) di consultazione e confronto su avvenimenti e teorie che c’interessano.

La prima coppia d’argomenti a fare da binario al nostro tragitto sarà paura e odio: di questo converseremo via Skype con altri contributori di idee e contenuti, voci da stazioni sparse per l’Italia – e pure fuori.
S’inizia dalla paura secondo Bauman fino a la borsa o la vita di questa settimana: commenti e microfoni aperti a tutti gli ovo-web-radio-etere-ascoltatori.

Mercoledi 15 ottobre dalle 22.15, in diretta, su radio catrame19.

Passate/scrivete parola.