Comincia a tenere una certa età, quel tempo in cui si capisce di star iettando sord’ e salute e alla fine anche Battmann si rompe il cazzo.
Sempre in mezzo alla strada a rischiare mazzate e cazziatoni, sfanculato dal Joker annanz’o bar, inseguito dai cani, assordato da Taty(ies) dall’alito infanticida, accoppiato a un Robin acido e pulitino come una fidanzata che non gliene lascia passare una, umiliato da tecnici dei serramenti e cugini programmatori: c’è da uscire pazzo.
E Battmann divenne Battmazz;
ma qui saremmo già alle quattro tavole conclusive, quelle col testo pronto (e già rimato) per farci una canzone sopra, mentre la griglia dell’ultima pagina si fa irregolare e i baloon ci esplodono sopra in liberatorio crescendo: “‘ngulo ‘a maronn’ ‘ro patanazz / me magn’ ‘o cazz / scassat’o cazz’ / pecché so’ pazz’ / BATMAZZ”
Per godere di più e dal principio, c’è da tornare alla prima pagina e imboccare il ponte che porta a Mercatello City: nella bat-mobile inchiodata nel traffico strombazzante che arriva sgommando a casa di Robin; e ascoltare la prima battuta dell’uomo pipistrello: “E signo’… però, ‘na cos’e iuorn’… ‘cca nun è che ca stamm’ pazziann’…”.
Da lì in poi seguite il tutto con godimento e sogghigno perché “Battmann” è opera altamente genuina: i testi del faraonico Gianfranco Marziano e i disegni dell’indomito Mario Perrotta liberano il super eroe dalle incombenze enormi che Frenchemillér gl’aveva fatto gravare sulle spalle quando, dopo una popo’ di guerra nucleare, lo aveva addirittura relegato a addestrare giovani in grado di costruire una società migliore: era il 1986, c’era Reagan e nel giro di manco una trentina d’anni tutto sarebbe andato a puttane.
Sventurata la terra che ha bisogno di super eroi: “perché m’at’ già rutt’ 3/4 ‘e cazz’ “.
(se poi ancora non l’aveste capito questo libro ve lo dovreste proprio comprare; e siccome la prima tiratura è già andata esaurita fate sapere agli autori che ne vorreste altre – onde renderli ricchi, famosi e paparacchioni, sfrucuglion’, sarchiapon’, babbaccioo’, zundrulooooo’…!)
(e grazie per il bat-biglietto, Perro’)