Carne ricucita insieme, odio da espellere attraverso il mostro: memore inconsapevole di Mary Wollstonecraft Shelley e della bontà innata della natura umana, arrivò un Geppetto, novello cucitore d’epidermidi.
“Io, dicevano che ero troppo buono, Sei troppo buono per giocare con noi, dicevano, Vai troppo a scuola, dicevano, Dovresti fare come noi, che non facciamo mai niente, ma tu non sei un burattino, dicevano.
Io volevo cambiare, non mi ci divertivo neanche, a esser buono, andare a scuola, ma non ci riuscivo”
Francesco immacola il burattino rovesciandolo fin dall’inizio in un bambino: è la seconda riscrittura pinocchiesca arrivata poche ore fa, sotto il caldo assassino che prelude a un fuoco finale.
“E ora son qui da solo, come prima, a scrivere questa storia”