Le alternative ai giganti della distribuzione musicale online – Spotify, Apple, Google, Bandcamp, TikTok – esistono e operano ogni giorno negli spazi che le grandi piattaforme non hanno interesse o non riescono a conquistare. Una di queste piattaforme si chiama Ampwall, è online dallo scorso settembre e ha nell’indipendenza e nella cura della sua comunità i suoi punti di forza.
Ne ho scritto su Humans vs Robots in un post di news che comincia così:
Si fa presto a dire indie: il problema è rimanerlo quando arrivano tanti soldi e quella che era la spinta iniziale muta significativamente. Succede sia ai musicisti sia alle riviste musicali e, forse più di tutti, alle piattaforme che distribuiscono musica online: è successo così a Bandcamp, che nel giro di un anno e mezzo è stata venduta due volte.
Per leggere tutto l’articolo, proseguite sul sito di HvsR dove lo trovate sotto il titolo “Ampwall, l’alternativa a Bandcamp che vuole rimanere indipendente“.
(Foto di Caroline Harrison | via Ampwall)