Una decina di anni fa era abbastanza probabile che il navigatore medio di Internet avesse sentito parlare di RSS. L’acronimo che sta per Really Simple Syndication, o Rich Site Summary – dipende dalla persona a cui lo chiedi – è un formato, facilmente comprensibile da programmi per computer differenti, che i siti web e i podcast possono usare per distribuire un flusso di contenuti ai lettori e agli ascoltatori. Oggi, nonostante continui a potenziare numerose applicazioni web, l’RSS è diventato, per la maggior parte dellle persone, un’oscura tecnologia.
Così inizia “L’ascesa e la scomparsa degli RSS”, un post di Sinclair Target che ripercorre in maniera dettagliata e genuinamente geek la doppia invenzione, la diffusione e la sua progressiva marginalizzazione.
L’articolo, pubblicato giusto un paio di anni fa sul blog “Two-Bit History” è stato progressivamente arricchito con le interviste a Dan Libby, Eckart Walther e Ramanathan V. Guha, all’epoca sviluppatori per Netscape, autori del primo formato RSS nel 1999.
Per gli appassionati di storia dell’Internet e della tecnologia web, il post di Sinclair Target è una vera miniera d’oro: per esempio, minuziosa e ben supportata da fonti verificabili, è la ricostruzione delle vicende interne alla comunità di sviluppatori che dall’iniziale convergenza sul formato RSS 0.91 portò alla scissione – l’RSS fork – già alla versione 1.0.