Trova e sostituisci
“1976. In Italia esplose la mania delle radio libere, e i cinghiali della Dc e del Pci cominciarono veramente a uscir di melone. Uno dei capisaldi del loro potere, probabilmente il principale, la gestione del consenso attraverso l’informazione, veniva di colpo non messo in discussione, ma sfanculato di pacca (la famosa prassi). Per il proletariato giovanil-desiderante non era stato affatto un problema: si vuole fare? Si fa. Bastava intendersene un minimo e avere un po’ di milioni da investire in apparecchiature.
Prima le radio non c’erano. Adesso c’erano. Cazzo volete.
Mandato a fanculo con bella nonchalance anche il rito del chiedere a qualche bidello il permesso di tirar su un’antenna, e ciò fu considerato l’insopportabile colmo.
Il Pci non sapeva che pesci pigliare ma manteneva la rituale bava alla bocca, sua inveterata abitudine quando veniva preso in contropiede su un aspetto qualsiasi della realtà (il famoso, agghiacciante scavalcamento a sinistra). Dopo spaventi, stridor di denti, sudori, mise in piedi la teoria che era pericolosissimo polverizzare le fonti d’informazione “perché così si aiutava il grande capitale”. Mondadori, Rizzoli, Agnelli, Monti. Per non aiutare questi cani, per non fare il loro gioco, dovevi abbattere la tua antenna, startene buono in casa e votare Rai. L’hanno sempre avuta, ‘sta passione di rinchiudere la gente.
Tanto per dire com’erano messi.”(Filippo Scòzzari, “Prima pagare poi ricordare”)
La vicenda e il fenomeno sono irripetibili, la dietrologia non serve mai, ma provate a trovare e sostituire:
radio libere con Internet;
DC e Pci con PD e CdL (allegramente interscambiabili)
Il resto può andare e la fine è nota.
(Alla radio: a Fahreneit la tag di oggi è “AnniSettanta”)
simo
ma la fai, si? la diretta di stasera, vero?
strelnik
no, simo, stasera no, si riprende giovedi 8 novembre. A risentirse!