Voi siete qui

“Ma mi piace concludere con un aneddoto raccontato da Enzo Siciliano, colui che mi ha insegnato a lavorare in una rivista.
Durante le riunioni di Nuovi Argomenti si teneva sempre un teatrino (ma sui teatrini della rivista c’è un’aneddotica sterminata in cui primeggia Dario Bellezza): Moravia diceva ridendo a Pasolini e Siciliano: «Siete di manica larga!»
Rispondeva Pasolini: «Ci costringono gli altri, gli editori anzitutto, che pubblicano sempre meno poesia, racconti, e sui romanzi lesinano perché vogliono il successo, quello che piace al pubblico senza sapere chi sia il pubblico e cosa veramente gli piaccia».
Lo spirito battagliero di tante riviste è proprio questo e Voi siete qui, il Best off 2007, cerca di raccoglierlo alla ricerca di chi sia e cosa voglia il pubblico. Per questo propone sedici autori appena scoperti con la speranza e l’augurio che essi trovino nei prossimi anni, in altrettanti esordi editoriali, il loro pubblico.”
(Mario Desiati, dalla prefazione a “Voi siete qui”)

Dopo aver saggiato la qualità dell’aria, minimum fax sta per consegnare ai lettori un’ulteriore indicazione sullo stato del nuova panorama letterario italiano: un’antologia di narrativa il cui titolo sembra rispondere a una domanda che spesso ci si può porre quando siamo in qualche libreria o benzinaio o farmacia (o qualsiasi altro posto dove Bersani&C. concederanno la vendita dei libri) e si cerca tra le pile di baricchi&enonsochi qualche autore nuovo, non ancora pressato dalle major eppure già capace di parlare a un pubblico che lo apprezza e lo riconosce.
Tra i sedici “esordienti” di “Voi siete qui” c’è anche la guerrillera Babsi che qui si conosce, s’apprezza e si riconosce da diversi anni.
E fa un piacere della madonna sapere che al pubblico (attivo, spesso impegnato e blogger) che legge Babsi tutti i giorni online, si aggiungeranno anche altre/i che scoprirannno il talento di una scrittura che fa paura: come una lumaca in bilico sulla lama di un rasoio.
Dove sei Kurtz? Sono anche qui.

6 comments

  1. Ed è brutto come la qualità dell’aria?

    Giusto per evitare di spendere altri soldi.

  2. Secondo me “la qualità dell’aria” non era brutto: riportava scrittori che mi interessavano e di cui avevo già apprezzato gli esordi (per dirne tre: Valeria Parrella, Nicola Lagioia, Tommaso Pincio).

    Poi a dirla tutta, mucio, a me son piaciuti anche i due “best-off”.

  3. “La qualità dell’aria” non può essere brutto perché contiene traccia di quella che è forse oggi la migliore penna italiana, vale a dire Valeria Parrella. Acquisterò certamente questa seconda antologia: conosco diversi degli autori raccolti, alcuni personalmente, altri “ciberneticamente” e posso garantire sulla ricerca della qualità da parte di Cassini e di tutta la minimum fax (casa editrice tra le più interessanti d’Italia e certamente mia preferita come catalogo).
    [Ste]

  4. Io ho iniziato a leggerlo, ma l’ho trovato davvero bolso e anche altri amici che l’hanno letto tutto non ne hanno avuto il giudizio entusiastico che ne decantava la copertina.

    Mi sono imbattuto in una serie di racconti tristi e mesti, non so, come soffocati dallo smog, ho lasciato perdere.

    Di solito leggo cose che hanno una trama, un filo, non mi piacciono molto i racconti dove la storia non va da nessuna parte. Se leggo cose di questo tipo, l’autore deve tenermi incollato alla pagina in qualche modo, faccio per dire “Animali tristi” di Jordi Puntì è un libro del genere, storie molto statiche e meste, ma si fa leggere.

    Ovviamente posso aver cominciato dai racconti sbagliati (cavolo ma allora non metteli al primo posto), ci darò un’altra occhiata quando passo da casa, ma ci sono rimasto molto male quando l’ho preso

  5. isntitapity

    Veramente, Mucio, quando leggi un’antologia di racconti tu inizi dal primo?
    Questa linea di condotta ha un senso solo nell’ascolto di un cd, dove la scelta del posizionamento dei brani NON è casuale (che sia strafulminata la playlist, il download dei preferiti, la very cool discoteca personale sull’ipod = funerale dell’autore).
    Qualcuno ha mai pensato di leggere Centuria dal numero 1 al numero 100? Naaa…

  6. isntitapity

    Ps.
    L’orrore…l’orrore…

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